[un post volante per mostrarvi cosa ho mangiato di buono al Milano Matsuri, dove ho trascorso buona parte della giornata di sabato, mangiando e assistendo a qualche workshop]
Non capita tutti i giorni, a Milano, di mangiare “street food” giapponese. L’opportunità è nata con il Milano Matsuri (in giapponese “matsuri” significa “festa tradizionale”, i matsuri sono feste folcloristiche), un evento organizzato alla Fabbrica del Vapore dall’Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi il 24 e il 25 maggio. Non è facile ricreare a Milano l’atmosfera dei matsuri giapponesi, perché mancano i templi: queste feste sono strettamente legate alle festività giapponesi e alla religione. Del mio ormai lontano viaggio in Giappone, il ricordo dello street food è legato proprio a due templi: a Tokyo, al tempio di Asakusa, dove i profumi, la curiosità e la gente mi spingevano a desiderare tutto. A Kyoto, durante la discesa a piedi dal tempio di Kiyomizudera, dove negozietti vendevano dolci e altre bontà. Era il periodo di Capodanno e io scattai poche foto, dannazione.
Dal mio archivio personale, 1° gennaio 2007: scendo a piedi dal tempio di Kiyomizudera a Kyoto, cercando di non fermarmi a mangiare in ogni negozietto.
Dal mio archivio personale, 25 dicembre 2006, l’ingresso al tempio di Asakusa. Dove ci sono le luci c’è cibo, ogni bancarella ne vende uno diverso.
A Milano non si sono potuti portare i templi, ma almeno il cibo lo si è potuto preparare e vendere ai vari stand. C’era un menu molto vario e, un po’ per risparmiare (si pagava anche il biglietto d’ingresso), un po’ perché non è che potessi mangiare tuttotuttissimo, la mia scelta è ricaduta sui quattro piatti che seguono e che ci ho tenuto a documentare per RuMi Mama, così magari la prossima volta che vi trovate di fronte a qualche cibo straniero vi lasciate invogliare e non vi tirate indietro per paura di provare gusti diversi 🙂 Siate curiosi!
La cosa più bella di questo cibo è che è davvero fatto per essere mangiato in strada in piccoli bocconi, senza correre il rischio di sporcarsi troppo e ungersi fino ai gomiti: ottimo per chi, come me, ha problemi anche a mangiare un panzerotto in strada e lascia scie di mozzarella e pomodoro su giacche e marciapiedi. Il problema, semmai, è che i bocconi finiscono in fretta e bisogna mangiare con pazienza e assaporare: ci vuole esercizio, per non ingozzarsi 😀 Se non per buon appetito, almeno lustratevi gli occhi con queste pappe giapponesi a Milano!
Takoyaki
Le polpette Takoyaki hanno all’interno morbidissimo polpo e zenzero, sono condite con salsa otafuku, maionese, alghe secche e bonito flakes. I fiocchi di bonito li vedete bene in cima alle pallette: si tratta di scaglie di tonno secco. La loro particolarità è che a contatto col calore si rattrappiscono e quindi si muovono. La salsa otafuku, invece, è quella utilizzata di solito per condire gli okonomiyaki ed è densa, scura, dolciastra e, tra le altre cose, è a base di salsa Worchester.
Pollo Teriyaki pronto per essere servito, è buono da mangiare anche a temperatura ambiente
La mia porzione di pollo teriyaki. Notare la pelle che, morbidissima, si scioglie in bocca
Il pollo teriyaki è pollo fatto a bocconcini e cucinato con la salsa teriyaki, una salsa densa solitamente a base di salsa di soia, sakè e zucchero. Si tratta di una preparazione molto nota, solo che di rado capita di mangiare un pollo teriyaki così morbido: si scioglieva in bocca.
Cinque crocchette di Karaage di pollo: troppo sole per immortalarle bene, troppa fame per regolare l’esposizione
Il Karaage è una tecnica di preparazione che consiste nel marinare i bocconcini di carne, panarli e friggerli. In questo caso si trattava di pollo marinato nella salsa di soia, impanato e fritto. La pastella era molto corposa e aderiva alla perfezione alla carne. Nonostante il caldo, un signor pollo fritto.
Una ciotola di Gyudon, carne di manzo con riso
Il mio viaggio nello street food giapponese si è concluso alle quattro di pomeriggio con il Gyudon una ciotola di riso bianco accompagnato con carne di manzo cucinata in salsa di soia, mirin e brodo dashi. Il mirin è sakè (vino giapponese) prodotto per cucinare. Il brodo dashi è una della basi della cucina giapponese e ve ne ho anche già parlato in un post specifico, lo trovate anche in vendita liofilizzato negli alimentari etnici.