Tag
Marchio Lee Kum Kee Hong Kong
Prodotto da Lee Kum Kee
Prodotto in Cina
Nome sulla confezione Honey Garlic Marinade
Claim Marinade Expert
Peso netto 60 grammi
Distribuito da Lee Kum Kee Europe Ltd.
Importato da Herman Kujiper BV, Amstelveen, Olanda
Pagato 1,10 euro
La busta di marinata aglio e miele l’ho presa perché mi piace marinare la carne, mi piace l’aglio, mi piace il miele. Direi che è una giustificazione più che sufficiente per cercare di costruirci un discorso, e magari una ricetta attorno. Poi l’immagine sulla confezione, questa meravigliosa pelle di pollo lucida e chissà, magari, croccantissima e saporita, mi ha tentata a dismisura.
In questa busta c’è un preparato da usare in qualche modo. Se l’assaggi così come esce dalla confezione, è una marinata dolce con un forte gusto di soia e un solido retrogusto di aglio. È un intruglio denso e bisogna solo decidere con quale carne usarlo e come procedere con la preparazione.
L’altro giorno ero al supermercato e sono incappata in uno stinco di maiale fresco, senza cotenna. Non l’ho mai cucinato fresco perché di solito mi si manifesta sempre sotto forma di cibo precotto in busta sigillata, allora ho pensato di prenderlo per marinarlo con la salsetta cinese. Molte ricette vogliono che lo stinco venga marinato una notte con olio, aglio, sale pepe e rosmarino: io l’ho marinato per un pomeriggio intero in questa salsa cinese che, posso anticiparvelo, è “la morte sua”. Come dir, non è necessario cucinare piatti esotici per utilizzare i prodotti orientali, eh!
Cucinare lo stinco: come procedere
Prendi lo stinco di maiale (il mio era sui 9 etti di peso, costa meno di tre euro a Milano, quindi altrove il prezzo sarà sicuramente inferiore), mettilo in un contenitore e spennellalo con tutta la salsa contenuta nella busta. Poi copri e sbatti tutto in frigo per 6-8 ore.
Trascorso il tempo della marinatura accendi il forno a 180 gradi, metti lo stinco su un foglio di alluminio assieme alla marinata, aggiungi tre bacche di ginepro, una foglia di alloro e poi chiudi (non avvolgere lo stinco in modo stretto come un salame, deve essere solo protetto dall’alluminio. Ho pensato di avvolgere lo stinco e non di coprirlo solamente per evitare che la marinatura caramelli). Posa il fagotto di alluminio con dentro lo stinco in una pirofila da forno con pochissima acqua sul fondo e lascia che cuocia per due ore a 180 gradi. Passato il tempo togli tutto dal forno, apri il fagotto, avvia il grill e completa la cottura per mezz’ora, 45 minuti, spalmando un po’ dei succhi e della marinata sulla superficie. Nella prima fase lo stinco si cucinerà lentamente e perderà il grasso, nella seconda si dorerà.
Bisogna evitare che il porco si secchi, quindi alcune mosse sopra descritte sono fondamentali: non bucare questa la carne, non rosolarla prima della cottura. E’ necessario cuocerlo “al cartoccio”, a forno non esageratamente caldo con una cottura lenta e poi dargli la botta finale di rosolatura.
Servire con patate lesse o cotte al forno. Oppure magnarlo senza condimento, da veri e propri suini, come ho fatto io. Rotolandomi poi per tutta la notte.