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#frigovuoto, alga nori, carta di soia, giappone, justeat, nori, soy paper, sushi
[Questo post partecipa alla campagna #FrigoVuoto di Just Eat, sito che frequento abitualmente perché non sempre ho voglia di cucinare o andare a far la spesa e ho anche spesso voglia di viziarmi. In sostanza è stato sponsorizzato da Just Eat, con un buono di 10 euro. Io l’ho usato per farmi spedire una cena a base di sushi un po’ diverso dal solito preparato dal ristorante SoSushi. Il post è interessante a prescindere perché offre uno spunto soprattutto alle persone che non amano l’alga secca (l’alga NORI) che avvolge sempre i rotolini di sushi, che si chiamano MAKI]
Guardate come sono carini questi questi MAKI (è il nome generico per indicare i rotolini di sushi). Salta subito all’occhio che quelli a destra e a sinistra non sono avvolti nella tradizionale alga nori, ma in un foglietto rosa e in uno giallo (a sinistra). Al centro, invece, c’è un tradizionale uramaki (rotolini di riso con l’alga interna).
Cosa è quel foglietto colorato che avvolge i maki? È “carta di soia”, in giapponese la chiamano anche MAMENORI, o MAMENORI SAN (non è un nome comune di cosa, ma un marchio registrato della J-Oil Mills, Inc. un’azienda alimentare giapponese affiliata alla Ajinomoto, quella che produce il brodo dashi liofilizzato più famoso). Prodotti simili si trovano online anche sotto il nome di “soy wrapper” e li ho visti in vendita anche qui a Milano in un fornitissimo alimentari etnico (vi avviso, costavano TANTISSIMO).
In questa foto di Getty Images forse vi fate un’idea più chiara della sua consistenza impalpabile.
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Che gusto ha questa carta di soia? Non sa di salsa di soia, tranquilli, quindi non è per nulla salata: sostanzialmente è ottenuta tramite la lavorazione del frutto della soia (la soia è una pianta, lo sapete tutti MA NON SI SA MAI, EH), un legumino altamente proteico: si tratta quindi di un foglio di proteine e coloranti. Il sapore è abbastanza delicato, anche perché si tratta di un foglio talmente sottile che, assieme al riso e al ripieno del maki, si nota appena: tuttavia è tendenzialmente dolce, al punto da dare al rotolino di sushi tutto un altro gusto, lontano le mille miglia da quello tradizionale. Anche la consistenza è abbastanza impalpabile: io lo paragonerei a quella di una particola, ma senza la sua rigidità. La carta di soia, infatti, è sufficientemente elastica per avvolgere gli alimenti. Come l’alga nori patisce un po’ l’umidità e tende a diventare gommosa.
Oltre ai tradizionali maki ho anche ordinato questo involtino fatto con la carta di soia trasparente. Contiene insalata, riso, surimi e tobiko, gli ovetti di pesce rossi (sono uova di pesce volante): in questo caso la carta di soia serve per tenere unito tutto l’involtino. Aiuta a mangiarlo senza rovesciarsi tutto addosso 😀