Parlo di dorayaki perché il 10 dicembre arriva nelle sale cinematografiche italiane il film “Le ricette della Signora Toku”, dove si parla anche di questi dolcetti: per guardare il trailer del film visitate la pagina Facebook del film.
Il bibbione Japanese Cooking di Shizuo Tsuji spiega che i dorayaki sono i dolcetti giapponesi più popolari, e che “dora” significa letteralmente “gong“. E tra due gong-dora, ossia due pancake, è racchiuso un ripieno di pasta di fagioli azuki in pezzi. I dorayaki vengono spesso preparati in strada su una serie di stampi che li rendono perfettamente circolari e ben dorati (a farli in casa, come vedremo, è un po’ più difficile, ma il risultato è ottimo lo stesso).
La ricetta del Maestro Tsuji è molto simile a quella che vi spiego in questo post e nel video: come ingredienti per i pancake usa uova, farina, lievito per dolci, zucchero e mizuame, ossia lo sciroppo di mais. Per il ripieno, invece, crea una pasta grossolana di fagioli azuki. Io ho scelto di ridurla a purea con il frullatore, ma se volete potete fare i fagioli a pezzettoni schiacciandoli pazientemente con un cucchiaio di legno fino ad ottenere la consistenza preferita. L’importante è che comunque i fagioli siano ben scolati e che la pasta risulti bella densa.
La ricetta che vi do è a volumi: se utilizzate come unità di misura il dosatore tazza standard (che vi consiglio di tenere in casa), otterrete 5-6 dorayaki completi dal diametro di 8 centimetri.
**********INGREDIENTI***********
Per i pancake
3 uova
1 tazza di farina
2/3 di una tazza di zucchero
2 cucchiai di acqua
Mezzo cucchiaio di lievito per dolci
Per il ripieno
1 tazza di fagioli azuki al naturale (si trovano facilmente nei negozi bio e in quelli etnici)
8 tazze di acqua (4+4)
1/3 di tazza di zucchero
Il procedimento della ricetta è spiegata nel video, qui vi lascio qualche annotazione: iniziate col preparare la salsa del ripieno, perché dovrà stare sul fornello più di un’ora e poi si dovrà raffreddare in frigo. La pastella dei pancake è facilissima da preparare, non crea problemi particolari di grumi, però tenete a portta di mano una frusta per mescolare bene gli ingredienti. La cosa più complicata è mantenere una forma regolare per ciascun pancake: io mi sono aiutata con un coppapasta rotondo da 8 centimetri di diametro, però non è che aiuti ‘sto gran che, perché va rimosso subito (altrimenti la pastella si attacca ai bordi) e conseguentemente la pastella si allarga un po’. Non preoccupatevi se il pancake si scurisce, però cercate di non bruciarlo. Nel video e nelle foto vedete che la superficie è leggermente marroncina: questo sicuramente non rende i miei dorayaki dei “dolci gong dorati” ma il gusto non ne ha risentito perché non erano per nulla bruciati.
Infine, quando ho composto il “panino”, ho ritagliato i bordi con il solito coppapasta, giusto per farli ben tondi.
Il risultato è stato apprezzato anche da Claudio che, oltre a essere un golosastro di dolci, mi ha anche dato una mano preziosa per creare le inquadrature. Grazie :*